Intervista a Carlo Cremona, presidente di i Ken e gestore della casa accoglienza LGBT+ "Questa casa non è un Albergo - Rainbow Center Napoli"
Carlo, secondo te, qual è la principale difficoltà nel contrastare i crimini d'odio verso le persone LGBTQIA+ in Italia?
Carlo Cremona: La principale difficoltà è la mancanza di una categorizzazione sistematica e specifica di questi reati. Le statistiche ufficiali fornite da enti come l'Istat e il Ministero dell'Interno tendono a inquadrare gli episodi di violenza omotransfobica in categorie più ampie, come violenze generiche o aggressioni. Questo approccio non solo rende difficile quantificare l'incidenza di tali crimini, ma rischia di renderli invisibili.
Credi che i dati ufficiali siano sufficienti per comprendere il fenomeno?
Carlo Cremona: No, purtroppo. Ad esempio, secondo i dati Istat, nel 2022 sono stati denunciati circa 2 milioni e 256 mila delitti, tra cui 331 omicidi volontari e un aumento del 19,3% delle denunce di violenza sessuale. Tuttavia, senza una suddivisione per motivazione discriminatoria, risulta arduo confrontare il fenomeno dell'omofobia con altre forme di violenza.
Centri di Accoglienza LGBT+ e CAAD: Strumenti Adeguati o Risorse da Rivedere?
Qual è il ruolo delle strutture di accoglienza come il Rainbow Center Napoli?
Carlo Cremona: Le case di accoglienza LGBT+ e i Centri di Ascolto e Accoglienza per le Discriminazioni (CAAD) svolgono un ruolo cruciale nel fornire supporto e protezione alle vittime di discriminazione e violenza. Tuttavia, la distribuzione geografica di questi centri è disomogenea, con una maggiore concentrazione di strutture nel Centro-Nord, mentre le regioni del Sud sono spesso scoperte.
Quindi, la loro presenza incide sul numero delle denunce?
Carlo Cremona: Assolutamente sì. I dati degli ultimi tre anni mostrano che l'aumento delle segnalazioni è correlato alla presenza di punti di ascolto sul territorio. Ciò significa che la violenza omotransfobica è sempre esistita, ma era rimasta sommersa per la mancanza di luoghi sicuri e di fiducia dove poter denunciare.
Il Ruolo dell'Osservatorio Regionale sulla Violenza e le Discriminazioni in Campania
Qual è il ruolo dell'Osservatorio Regionale in Campania?
Carlo Cremona: L'Osservatorio deve fungere da punto di riferimento per la raccolta e l'analisi dei dati regionali, collaborando con istituzioni, associazioni e forze dell'ordine. Dovrebbe promuovere campagne di sensibilizzazione, proporre interventi normativi e coordinare i servizi di assistenza. Inoltre, la formazione degli operatori pubblici è cruciale per migliorare l'accoglienza e la gestione dei casi di discriminazione.
Verso un Sistema di Protezione più Efficace
Quali sono le priorità per migliorare la situazione?
Carlo Cremona: Il ruolo autonomo e terzo del rilevatore garantisce autorevolezza ed indicazione al legislatore. È fondamentale creare e attuare norme agili e chiare per intercettare la specificità dei reati, classificandoli in macro aree di crimine certo ed univoco. Ecco perché è grave l'assenza di una legge contro l'omofobia e transfobia, che impedisce la categorizzazione giuridica e lascia spazio solo all'interpretazione culturale della cronaca.
Cosa comporta questa assenza per cittadini italiani e richiedenti asilo?
Carlo Cremona: Per i cittadini italiani, significa una protezione parziale e discontinua. Per gli stranieri richiedenti protezione internazionale, perseguitati in paesi dove l'omosessualità o l'identità di genere sono reato, l'assenza di una legislazione chiara rappresenta una barriera insormontabile all'integrazione e alla tutela effettiva dei diritti fondamentali.
Grazie, Carlo, per il tuo impegno e per aver condiviso la tua esperienza.
Carlo Cremona: Grazie a voi per l'attenzione a questi temi fondamentali. Solo con un approccio integrato, basato su dati concreti e una rete di supporto efficiente, possiamo costruire una società più inclusiva e sicura per tutti.



